sabato 20 ottobre 2012

L'angolo di Giuseppe

Oggi Giuseppe recensisce un libro che sta andando forte. A lui la parola.

Piazza San Sepolcro (Gianni Simoni)
L’ispettore Lucchesi è antipatico, un po’ arrogante, di quell’arroganza vaga e indefinita che riesce ad urtare anche i più impassibili.
Questa bella inchiesta che Gianni Simoni ci racconta lo descrive in tutte le sue manie, le sue paranoie, le sue sfortune, cercate e non, in tutti i suoi aspetti investigativi.
Dalla Questura viene trasferito, una volta si diceva per insubordinazione, al Commissariato Milano Centro di Piazza San Sepolcro.
E qui l’autore ci regala delle bellissime descrizioni della città meneghina che Lucchesi attraversa a piedi, altra sua mania, per andare e tornare dall’ufficio, per svolgere le sue indagini o per uscire con l’ispettrice Marchesi.
L’ambientazione è dura come il carattere arrabbiato del protagonista, la descrizione della città ricorda un po’ Scerbanenco e i personaggi sono netti, definiti sullo sfondo della nebbia milanese.
I furti sono quanto assegnato all’ispettore dal suo nuovo commissario ma questo non può certo impedirgli di scoprire connessioni con altri crimini, aiutare la sua amica (?) a risolvere dei casi di stupri seriali e di innamorarsi di qualcuno.
Il tutto sempre descritto in quella maniera vivida, talvolta un po’ brutale, che fa di Andrea Lucchesi un grande personaggio.
E quando sembra che tutto sia risolto, le indagini concluse, i cattivi arrestati ecco che Simoni ci sorprende ancora con…
Dimenticavo: l’ispettore Andrea Lucchesi è di colore e forse è proprio questo che lo rende così ostile al mondo che lo ha rifiutato e discriminato.

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