venerdì 18 marzo 2011

Consigli dei lettori


Giuseppe ci regala un'altra recensione. Questa volta si tratta de Il commissario Soneri e la mano di Dio, di Valerio Varesi.
Vi giro direttamente il suo contributo.
Grazie, Giuseppe.
Le scarpette di Sant’Ilario sono un dolce tipico di Parma.Tipico come la nebbia, gli appennini gelidi e le atmosfere di Valerio Varesi e del suo commissario Soneri.Lo spedisce al freddo di un paesino appenninico risalendo i torrenti e cercando cellulari nel bosco, il commissario. Leggendo sembra quasi di respirare il freddo di queste montagne e di assaporare le splendide immagine che ci regalano. Il romanzo è un misto sensuale di odori, sapori, visioni, sensazioni e qualche punta di erotismo elegante e discreto. Varesi è bravissimo nel suscitare sensazioni fisiche per avvilupparti in una trama intelligente e complessa. Dimenticavo, in mezzo c’è un morto nel torrente Parma, della droga nei boschi, dei cinghiali che la sniffano, dei Fauni cristiani, carabinieri medici legali e scientifica quanto basta.
Buona lettura.

mercoledì 9 marzo 2011

Opinioni dei lettori



Vi giro il parere di Sara, un'utente della nostra biblioteca che da un po' di tempo non riesce a trovare libri interessanti.
"Ultimamente non riesco a scovare non dico un autore (quello sarebbe un miraggio) ma neppure un libro che si possa definire degno portatore di questo appellativo. Alla fine sabato sono passata dalla Feltrinelli e ne sono uscita con una raccolta di testi della Austen...già dopo le prime 5 pagine de "L'abbazia di Northanger" il mio umore si è risollevato e mi è ritornata la vera voglia di leggere che si era un poco dispersa ed assopita negli ultimi tempi. Se devo dare un suggerimento riproporrei seriamente gli autori classici: sorelle Bronte e Jane Austen sopra a tutte per gusto personale. Un autore alternativo ai classici che apprezzo è sicuramente Joseph O'Connor,in particolare "La fine della strada"; l'ho letto anni fa però alcune immagini evocate da quel libro mi sono indubbiamente rimaste".

lunedì 7 marzo 2011

Recensione di un utente


Vi giro la recensione di Giuseppe ad un libro che ha letto ultimamente.
Grazie Giuseppe.
Ma quanto è antipatica Imma Tataranni?
Protagonista di Come piante tra i sassi, bel romanzo di Mariolina Venezia che ha assorbito la mia attenzione nelle ultime due settimane.
Sempre dietro a pensare, con la sua memoria, attributo elefantiaco a detta dell’autrice, che sopperisce a una intelligenza non eccelsa, a una bellezza vista solo dal marito a letto, a una propensione alle relazioni sociali pari a quella dell’aglio, insomma proprio una che non ti piacerebbe conoscere.
Considerando poi che fa il sostituto procuratore della Repubblica direi che non è il caso di incontrarla.
Eppure ti coinvolge nella sua persecuzione di Maria Moliterni, moglie del prefetto e impiegata nella stessa procura, nel suo amore platonico (?) con l’appuntato Calogiuri, nella sua indifferenza alle convenzioni di una Matera bene che sua suocera rappresenta in pieno.
Le sue indagini personali su Malinterni sono fantasiose, costanti, fino al parossismo, fino al processo che probabilmente non avrà mai luogo.
E che dire del suo rapporto con la figlia pre-adolescente? Sempre in conflitto, sempre pronta allo scontro frontale, salvo poi pentirsi al primo accenno di un pericolo reale e relativa amnesia del pentimento un minuto dopo.
Non si tira mai indietro Immacolata, anche il nome è tipico in questo romanzo.
Del resto la stessa autrice aveva scritto verso la fine del suo primo libro Mille ani che sto qui, che solo uno della valle del Basento poteva pienamente comprendere il libro.
Vediamo quindi una Basilicata ricca di malaffare e colline paradisiache, di povertà e turismo nei Sassi, tutto molto reale.
Dell’indagine vera, dell’omicidio del ragazzo, dei rifiuti tossici, della ragazzina incinta, degli insabbiamenti non vi parlerò, per non farvi perdere il motivo principale della lettura. La curiosità.