Per parlare delle varie iniziative, di eventi da realizzare e poi annullati e per lasciare spazio ai consigli di lettura, ho trascurato l'aggiornamento sulle novità arrivate in biblioteca. Provvedo quindi a comunicarvi cosa c'è di nuovo e seminuovo.
Gialli: La donna dei fiori di carta, terzo libro dell'apprezzato Donato Carrisi; La memoria del peccato, di Michael Cordy; L'umore del caffè, dell'esordiente Marco Miele; Respiro corto, del veterano Massimo Carlotto.
Letture al femminile: Léonie, di Sveva Casati Modignani; The Help, di Katryn Stockett, per calarsi nelle atmosfere anni Sessanta del Sud degli Stati Uniti; L'angelo di pietra, di Margaret Laurence, storia di una coraggiosa donna canadese; Le voci intorno, di Maria Pia Ammirati; Facebook in the rain, di Paola Mastrocola, sull'amore ai tempi di facebook; 131 km/h, di Lara Cardella, che vuole bissare il successo di Volevo i pantaloni; Una mano piena di nuvole, di Jenny Wingfield; Niente si oppone alla notte, di Delphine de Vigan, storia autobiografica sulla madre dell'autrice.
E a proposito di famiglia: Fulvio Ervas ci propone Se ti abbraccio non aver paura, resoconto di un viaggio negli Stati Uniti condotto da un padre insieme al figlio autistico, mentre Erri De Luca ne Il torto del soldato racconta il difficile rapporto tra un padre e una figlia che gli rimprovera le scelte di vita. E del rapporto fra genitori e figli parla anche Il senso dell'elefante, di Marco Missiroli.
Fantasy: è disponibile il primo volume della trilogia Hunger Games, riproposta dopo l'enorme successo del film omonimo; i cultori della materia potranno leggere anche Mezzanotte, ennesimo episodio de Il diario del vampiro.
Saggistica: caldamente consigliato da alcuni lettori ecco L'ultimo esorcista. La mia battaglia contro Satana, di padre Amorth. In ambito teologico è disponibile Obbedienza e libertà, nuovo libro di Vito Mancuso. Pansa ha pubblicato Tipi sinistri. I giorni infernali della casta rossa, mentre Ida Magli torna su un tema che le sta a cuore, le sorti dell'Europa, in Dopo l'Occidente.
Avete bisogno di qualche delucidazione sui regolamenti condominiali? Niente paura. La biblioteca può offrirvi Condominio. Manuale teorico-pratico sul condominio e la sua amministrazione. Infine, se volete sentire un parere sui possibili danni dei cellulari per la nostra salute, troverete Toglietevelo dalla testa. Cellulari, tumori e tutto quello che le lobby non dicono, di Riccardo Staglianò.
Alla prossima.
lunedì 28 maggio 2012
sabato 26 maggio 2012
Una domenica da draghi
Domani, 27 maggio, in occasione delle Giornate Italiane dei Castelli, a Pizzighettone
si svolgeranno vari eventi.
Per prima cosa vi segnalo l'apertura del Museo dalle 15 alle 18 (ingresso libero).
Nella stessa sede, sarà aperta una mostra di fotografie dei ragazzi delle Scuole medie locali.
Poi, le avventure da draghi.
La Fortezza di Pizzighettone - Fra storia e fantasia. La giornata, organizzata da Pro Loco e Gruppo Volontari Mura, si articolerà in una serie di iniziative. A partire dalle 10 il fossato dell'area di Gera si animerà di figuranti medievali che
allestiranno un campo con armigeri, soldati, arcieri.
Sempre alle 10, con partenza dalla Polveriera (via Antica Lodi), le guide
del Gruppo Volontari Mura, saranno a disposizione per accompagnarvi alla scoperta della cerchia muraria di Gera, con le sue particolari architetture; per i più piccoli (ma non solo) sarà possibile effettuare la visita anche a bordo di un simpatico trenino.
Nel pomeriggio a partire dalle 14,30 (fino alle 18) riprenderanno le
visite guidate e nel campo militare, oltre a poter effettuare prove di tiro con l'arco si potrà assistere a duelli con armatura leggera e pesante (ore 15 e 17,30) .
Evento centrale della manifestazione sarà “La leggenda di Sancto Cristoforo e del drago Tarantasio “(una produzione Grup Artistic Furlan - adattamento drammaturgico in collaborazione con Stefano Vanelli-), fiabesca rappresentazione della mitologica uccisione del mostro del Gerundo.
Un evento itinerante unico e mozzafiato, organizzato nell’ambito del Festival L’Isola che non c’è, che ci porterà indietro nel tempo, scoprendo la leggenda di Tarantasio, drago serpentiforme del lago Gerundo, e di San Cristoforo, il santo che nella tradizione uccise la creatura portando miracolosamente alla bonifica della palude. Fuoco, fumo, spade, sovrani, popolani ed una creatura mitologica che ritornerà magicamente in vita vi aspettano con un doppio appuntamento, pomeridiano, alle ore 16.00 nel Fossato delle Mura di Gera e serale, alle ore 21.30 nel centro Storico di Pizzighettone.
mercoledì 23 maggio 2012
L'angolo di Giuseppe
Limbo
(Melania Mazzucco)
Nel
sentire comune il limbo viene associato ad una situazione o ad un luogo privo
di ogni connotazione sia fisica che emotiva.
Si
pensa di stare nel limbo quando non si provano emozioni o quando si è in attesa
di un evento che probabilmente non si verificherà mai.
Al
contrario, questo bel libro di Melania Mazzucco mi ha suscitato forti emozioni
e contrastanti sentimenti.
Sin
dall’inizio, il tema è il rientro di una maresciallo dell’Esercito da una
missione in Afghanistan, mi sono trovato immerso in un mondo a me estraneo
eppure familiare.
Estraneo
perché non conosco la realtà dei militari di carriera del nostro Paese,
familiare per le situazioni e le emozioni, temo di ripetermi, che si provano
quando ci si immerge in relazioni così sfacciatamente intense.
Il
Maresciallo Manuela Paris ha sicuramente una vita familiare particolare e una
vita professionale intensissima ma ciò che più colpisce è che l’autrice riesce
a disegnare questi personaggi in maniera così reale da trasportarli nel mio
vissuto reale: mi viene da pensare immediatamente a quali persone che conosco,
nel mondo vero, possano assomigliare loro per gli atteggiamenti, i sentimenti,
le passioni.
Il
racconto si spiega attraverso due grandi momenti che continuano ad intrecciarsi
durante tutta la trama: live e homework.
Il
primo momento è la vita attuale del Maresciallo, della sua famiglia e del suo…
amico(?) … amante(?) … co-protagonista(?) Mattia Rubino; il secondo momento
sono quei compiti a casa che Manuela dovrebbe svolgere come terapia psicologica
per la riabilitazione dal DPTS (Disturbo Post Traumatico da Stress).
Mattia
si rivela però una storia a sé, un personaggio misterioso che svela molti dei
suoi segreti quando sparisce di scena, un personaggio che meriterebbe un libro
solo per lui, i compiti a casa avversati da Manuela vengono poi effettivamente
svolti e ci fanno vedere uno spaccato delle missioni italiane all’estero che
non vedremo mai in televisione o sui giornali. La vita vissuta dei nostri
militari e dei loro problemi quotidiani che si sommano agli enormi rischi della
missione.
Ma
anche gli altri personaggi del libro sono scene di altri racconti di vita che
meriterebbero interi libri per essere raccontati. Vanessa, la sorella di
Manuela, ragazza madre che cerca una sua dimensione nella danza. Cinzia
Colella, la madre di Manuela, con il suo passato di matrimonio infelice ed il
suo presente di astio verso la nuova compagna dell’ex marito e suo figlio. E
così tutti gli altri che Mazzucco ci presenta come comprimari ma che sono
realisticamente protagonisti ognuno della propria vita.
Anche
questa volta Melania Mazzucco, come in “Vita” e in “La lunga attesa dell’angelo”,
ci propone non un romanzo ma della vita vera, vissuta intensamente, con
sentimenti, emozioni belle e terribili che segnano il cammino di ognuno di noi.
Un
libro da leggere, da assaporare e da riflettere.
lunedì 21 maggio 2012
Ma in che Paese viviamo?
Mi scuso se intervengo con delle riflessioni personali, ma come cittadina di un Paese che amo e nel quale mi riconosco sempre meno, sento il dovere di parlare. Sabato sera, d'accordo con l'Amministrazione Comunale, abbiamo sospeso lo spettacolo programmato per la Notte dei Musei in obbedienza alle indicazioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Noi (e con noi intendo organizzatori, attori e alcuni utenti con cui avevo avuto occasione di parlare) dissentivamo da questa scelta, perché ci sembrava meglio rispondere alla violenza con la cultura, onorare le vittime di Brindisi ricordandole prima dell'inizio della serata e continuare a fare il nostro dovere anche nel clima difficile che stiamo vivendo. Ma abbiamo ritenuto giusto adeguarci alle decisioni del Ministero.
Ieri sera, prima della partita Juventus-Napoli, che si è ovviamente giocata perché si deve fermare la Cultura ma non il calcio, l'inno di Mameli è stato fischiato da buona parte del pubblico presente. Ma qual è il popolo che fischia il proprio inno? Qual è il popolo che mostra tanta sguaiataggine, che disprezza la propria storia e che non ha un minimo di compostezza nemmeno in situazioni gravi?
Viviamo in uno Stato che ha una storia plurimillenaria, che ha bellezza, arte, paesaggio, un modo di vivere che il mondo ci invidia e questo è il risultato?
La Cultura potrà salvarci?
Ieri sera, prima della partita Juventus-Napoli, che si è ovviamente giocata perché si deve fermare la Cultura ma non il calcio, l'inno di Mameli è stato fischiato da buona parte del pubblico presente. Ma qual è il popolo che fischia il proprio inno? Qual è il popolo che mostra tanta sguaiataggine, che disprezza la propria storia e che non ha un minimo di compostezza nemmeno in situazioni gravi?
Viviamo in uno Stato che ha una storia plurimillenaria, che ha bellezza, arte, paesaggio, un modo di vivere che il mondo ci invidia e questo è il risultato?
La Cultura potrà salvarci?
sabato 19 maggio 2012
La Notte dei Musei è stata sospesa
In ottemperanza alle disposizioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Notte dei Musei è stata sospesa per proclamazione del lutto nazionale a causa della morte delle studentesse di Bari.
Lo spettacolo Gente di fiume. Parole e musica dal Museo sarà recuperato in data da destinarsi.
Lo spettacolo Gente di fiume. Parole e musica dal Museo sarà recuperato in data da destinarsi.
sabato 12 maggio 2012
La Notte dei Musei: ci saremo anche noi
E' iniziato il conto alla rovescia per La Notte dei Musei, manifestazione che si svolgerà in tutta Europa la sera e la notte del 19 maggio. Il Museo Civico di Pizzighettone parteciperà con lo spettacolo Gente di fiume. Parole e musica dal Museo, a partire dalle 21.30 di sabato 19. Protagonisti dell'evento saranno l'attore Ferruccio Filipazzi e il musicista Erminio Cella che, nelle sale del nostro museo, ci racconteranno storie di uomini, animali, mostri acquatici, amore e morte legate al fiume e alla sua importanza per la nostra vita.
Possibilità di visite guidate alle collezioni dopo lo spettacolo.
Ingresso libero.
Domenica 20 maggio, in occasione della Tre Giorni in Piazza, il Museo sarà aperto dalle 15 alle 18.
Venite a trovarci!
Possibilità di visite guidate alle collezioni dopo lo spettacolo.
Ingresso libero.
Domenica 20 maggio, in occasione della Tre Giorni in Piazza, il Museo sarà aperto dalle 15 alle 18.
Venite a trovarci!
sabato 5 maggio 2012
Consigli di lettura
Sara è un'amante della montagna e legge parecchi libri sull'argomento. Oggi ci parla di una delle sue ultime letture. Per gli amanti del genere, ecco un parere qualificato. Grazie, Sara.
SENZA RITORNO: HANS CHRISTIAN DOSETH, con l’importante
contributo di Stein P. Aasheim
Ad ognuno di noi è capitato di vedere
una cartolina o un’immagine con raffigurata una montagna, ma quanti di noi
riescono ad andare oltre a quell’immagine fino ad individuare una via di salita
che conduce fino in vetta? Questo è quello che è accaduto ad Hans Christian
Doseth, un forte alpinista norvegese nei primi anni ’80. La montagna era già la
sua ragione di vita quando vede raffigurata su di un poster la Grande Torre di
Trango, un’imponente cima situata nel Karakorum. La passione per la montagna si
racchiude nel sogno di arrivare fin lassù aprendo una via di 1600 metri lungo
la parete est, assieme ad altri tre compagni di scalata norvegesi. C’è ancora
qualcosa di epico in quest’avventura: non esistono cartine precise della zona e
non esistono neppure informazioni su quella parete in quanto nessuno l’ha mai
scalata. Al sogno si va ad intrecciare una certa ambizione…ed anche un po’ di
timore nel trovarsi di fronte ad una forza della natura difficilmente domabile,
che va conquistata metro dopo metro con gran fatica e con un immenso dispendio
di energia. Il gruppo sale ma le difficoltà e la fatica si accumulano mentre il
cibo in parete diminuisce. Da qui la decisione di fare proseguire solamente due
componenti della spedizione mentre gli altri ridiscendono. Quella che appare
una scelta logica si rivelerà poi una tragedia in quanto chi continua arriverà
sì in vetta, ma durante la discesa accade qualcosa che li fa precipitare…il
sogno è stato sfiorato e vissuto per qualche momento per poi svanire a causa di
un passo falso o di una tragica fatalità. A questo punto sorgono le domande di
chi resta sul senso dell’andare in montagna rischiando molto per vivere una
passione, per vivere un momento di gioia…un dibattito sempre aperto e sempre
senza una vera e propria risposta condivisa…
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