giovedì 7 gennaio 2010

Consigli di lettura



Titolo: Leggere Lolita a Teheran
Autore: Nafisi Azar
Editore: Editore - Adelphi - 2004
Pagine: 379


Premetto che questo libro l’ho letto prima della recente esplosione di violenza in atto in Iran, interessato dalle parole di un’intervista a Azar Nafisi pubblicata su un quotidiano in cui commentava i processi farsa contro i dissidenti del regime iraniano.
Mi aspettavo di trovare tra le pagine un approfondimento del modo di vivere e delle imposizioni in atto in questa nazione, ma nell’opera, che è un volume di memorie, sia pure alterato per evitare che i personaggi reali subiscano la repressione del regime, vi sono molti altri aspetti interessanti.
Azar Nafisi, nel 1995, una volta abbandonato l’incarico all'università di Teheran dove insegnava letteratura angloamericana, propose ad alcune delle sue migliori studentesse di incontrarsi a casa sua, per discutere di letteratura. Appena le ragazze che partecipavano a questo seminario, entravano nel salotto della professoressa e si toglievano il velo, alle più imposto, “diventavano di colpo a colori” come se quel gesto, quel liberarsi di un capo di abbigliamento consentisse loro di liberarsi di molto di più.

Nei racconti di questi incontri, ma soprattutto quando l’autrice ripercorre la sua storia di insegnamento universitario (e l’università era allora il principale teatro di scontri ideologici tra le varie fazioni) sotto un regime totalitario e basato sul terrore, un terrore che porta all’esasperazione (persino alcuni sogni erano ritenuti illegali), vi è grande spazio per delle vere e proprie lezioni di letteratura, molto appassionanti, che mi hanno invogliato ad intraprendere altre letture, per approfondire un poco quanto detto in merito a tali autori.

Si parla di Nabokov, Henry James, Jane Austen. e delle loro opere, opere che lette in quel determinato contesto storico geografico e politico assumono un ruolo particolare. Leggere “Lolita” a Teheran, è diverso da leggere lo stesso romanzo in un altro paese perché l’ambiente circostante genera emozioni differenti
Un libro a mio parere molto bello; e per chi volesse altre informazioni vi invito a visitare il sito della scrittrice (http://azarnafisi.com/) e a leggere la trascrizione di un discorso tenuto in Italia nel 2004 (www.adelphi.it/Files/Nafisi.pdf) in cui la scrittrice sottolinea l’importanza della letteratura.

Berti

3 commenti:

  1. Grazie Berti,
    i tuoi consigli sono sempre dettagliati e interessanti.

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  2. Io, invece, ho appena finito di leggere "Le cose che non ho detto".

    In questo libro Azar Nafisi scrive: "Così, i romanzi di George Eliot, Jane Austen, Flaubert e Tolstoj divennero un modo per educare il nostro bisogno di democrazia. Tom Jones ci insegnava il valore dell'umorismo, Tristram Shandy quello dell'ironia, e ogni romanzo che leggevamo ci offriva una riflessione sulle nostre scelte etiche, sulle nostre responsabilità individuali. Ogni romanzo sembrava alludere, in modo profondo, insistente, alla nostra realtà".

    Piacere di conoscervi.

    Manila

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  3. Il piacere è nostro, Manila!
    Grazie di aver contribuito alla nostra discussione.
    Ti aspettiamo ancora.

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