mercoledì 23 maggio 2012

L'angolo di Giuseppe


Limbo (Melania Mazzucco)

Nel sentire comune il limbo viene associato ad una situazione o ad un luogo privo di ogni connotazione sia fisica che emotiva.
Si pensa di stare nel limbo quando non si provano emozioni o quando si è in attesa di un evento che probabilmente non si verificherà mai.
Al contrario, questo bel libro di Melania Mazzucco mi ha suscitato forti emozioni e contrastanti sentimenti.
Sin dall’inizio, il tema è il rientro di una maresciallo dell’Esercito da una missione in Afghanistan, mi sono trovato immerso in un mondo a me estraneo eppure familiare.
Estraneo perché non conosco la realtà dei militari di carriera del nostro Paese, familiare per le situazioni e le emozioni, temo di ripetermi, che si provano quando ci si immerge in relazioni così sfacciatamente intense.
Il Maresciallo Manuela Paris ha sicuramente una vita familiare particolare e una vita professionale intensissima ma ciò che più colpisce è che l’autrice riesce a disegnare questi personaggi in maniera così reale da trasportarli nel mio vissuto reale: mi viene da pensare immediatamente a quali persone che conosco, nel mondo vero, possano assomigliare loro per gli atteggiamenti, i sentimenti, le passioni.
Il racconto si spiega attraverso due grandi momenti che continuano ad intrecciarsi durante tutta la trama: live e homework.
Il primo momento è la vita attuale del Maresciallo, della sua famiglia e del suo… amico(?) … amante(?) … co-protagonista(?) Mattia Rubino; il secondo momento sono quei compiti a casa che Manuela dovrebbe svolgere come terapia psicologica per la riabilitazione dal DPTS (Disturbo Post Traumatico da Stress).
Mattia si rivela però una storia a sé, un personaggio misterioso che svela molti dei suoi segreti quando sparisce di scena, un personaggio che meriterebbe un libro solo per lui, i compiti a casa avversati da Manuela vengono poi effettivamente svolti e ci fanno vedere uno spaccato delle missioni italiane all’estero che non vedremo mai in televisione o sui giornali. La vita vissuta dei nostri militari e dei loro problemi quotidiani che si sommano agli enormi rischi della missione.
Ma anche gli altri personaggi del libro sono scene di altri racconti di vita che meriterebbero interi libri per essere raccontati. Vanessa, la sorella di Manuela, ragazza madre che cerca una sua dimensione nella danza. Cinzia Colella, la madre di Manuela, con il suo passato di matrimonio infelice ed il suo presente di astio verso la nuova compagna dell’ex marito e suo figlio. E così tutti gli altri che Mazzucco ci presenta come comprimari ma che sono realisticamente protagonisti ognuno della propria vita.
Anche questa volta Melania Mazzucco, come in “Vita” e in “La lunga attesa dell’angelo”, ci propone non un romanzo ma della vita vera, vissuta intensamente, con sentimenti, emozioni belle e terribili che segnano il cammino di ognuno di noi.
Un libro da leggere, da assaporare e da riflettere.


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