Limbo
(Melania Mazzucco)
Nel
sentire comune il limbo viene associato ad una situazione o ad un luogo privo
di ogni connotazione sia fisica che emotiva.
Si
pensa di stare nel limbo quando non si provano emozioni o quando si è in attesa
di un evento che probabilmente non si verificherà mai.
Al
contrario, questo bel libro di Melania Mazzucco mi ha suscitato forti emozioni
e contrastanti sentimenti.
Sin
dall’inizio, il tema è il rientro di una maresciallo dell’Esercito da una
missione in Afghanistan, mi sono trovato immerso in un mondo a me estraneo
eppure familiare.
Estraneo
perché non conosco la realtà dei militari di carriera del nostro Paese,
familiare per le situazioni e le emozioni, temo di ripetermi, che si provano
quando ci si immerge in relazioni così sfacciatamente intense.
Il
Maresciallo Manuela Paris ha sicuramente una vita familiare particolare e una
vita professionale intensissima ma ciò che più colpisce è che l’autrice riesce
a disegnare questi personaggi in maniera così reale da trasportarli nel mio
vissuto reale: mi viene da pensare immediatamente a quali persone che conosco,
nel mondo vero, possano assomigliare loro per gli atteggiamenti, i sentimenti,
le passioni.
Il
racconto si spiega attraverso due grandi momenti che continuano ad intrecciarsi
durante tutta la trama: live e homework.
Il
primo momento è la vita attuale del Maresciallo, della sua famiglia e del suo…
amico(?) … amante(?) … co-protagonista(?) Mattia Rubino; il secondo momento
sono quei compiti a casa che Manuela dovrebbe svolgere come terapia psicologica
per la riabilitazione dal DPTS (Disturbo Post Traumatico da Stress).
Mattia
si rivela però una storia a sé, un personaggio misterioso che svela molti dei
suoi segreti quando sparisce di scena, un personaggio che meriterebbe un libro
solo per lui, i compiti a casa avversati da Manuela vengono poi effettivamente
svolti e ci fanno vedere uno spaccato delle missioni italiane all’estero che
non vedremo mai in televisione o sui giornali. La vita vissuta dei nostri
militari e dei loro problemi quotidiani che si sommano agli enormi rischi della
missione.
Ma
anche gli altri personaggi del libro sono scene di altri racconti di vita che
meriterebbero interi libri per essere raccontati. Vanessa, la sorella di
Manuela, ragazza madre che cerca una sua dimensione nella danza. Cinzia
Colella, la madre di Manuela, con il suo passato di matrimonio infelice ed il
suo presente di astio verso la nuova compagna dell’ex marito e suo figlio. E
così tutti gli altri che Mazzucco ci presenta come comprimari ma che sono
realisticamente protagonisti ognuno della propria vita.
Anche
questa volta Melania Mazzucco, come in “Vita” e in “La lunga attesa dell’angelo”,
ci propone non un romanzo ma della vita vera, vissuta intensamente, con
sentimenti, emozioni belle e terribili che segnano il cammino di ognuno di noi.
Un
libro da leggere, da assaporare e da riflettere.
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