sabato 24 novembre 2012

L'angolo di Giuseppe

Ecco una nuova recensione del nostro Giuseppe.



Il giorno dei morti (Maurizio De Giovanni)
Sappiamo già come è morto Tetté, sappiamo già che non è un omicidio, sappiamo già che la sua breve vita era dura, sappiamo già che correva enormi rischi ogni giorno.
E allora cosa sta cercando il Commissario Ricciardi?
Non sembra esserci un assassino né un omicidio in questo giallo di De Giovanni, però ci sono un commissario di pubblica sicurezza, un brigadiere, un vice questore, un prete, un femminiello, un dottore eversivo, degli scugnizzi, alta società e bassezze morali e perfino, quasi sullo sfondo, il Duce.
Ricciardi non cerca l’omicida, che non può esserci, ma il luogo dove Matteo Diotallevi è morto.
E lo fa per quello che lui chiama “il Fatto”, cioè la sua capacità di vedere i morti nel luogo dove sono deceduti e sentire il loro ultimo pensiero o le loro ultime parole.
Unica nota veramente fantastica nel romanzo che per il resto ci tratteggia una Napoli del 1931 (X anno dell’Era Fascista) perfettamente reale. Dura nella sua miseria e nei suoi personaggi ma estremamente poetica.
Come quando l’autore ci regala qualche pagina (cap. XII) sulla pioggia d’autunno che scende uguale per tutti eppure diversa per ognuno.
E allora il commissario cerca. Cerca il luogo ma anche il motivo per cui un bambino debba morire a Napoli nel 1931, X anno dell’Era Fascista. Ma cerca anche un amore che sembra solo guardarlo come lui guarda dalla finestra.
E infine il romanzo ritorna nuovamente nei canoni classici del giallo…
Bellissimi personaggi che sembrano talmente reali e convincenti da uscire dalle pagine del libro per inserirsi nei ricordi che non posso avere di quell’ottobre del 1931, X anno dell’Era Fascista.

lunedì 19 novembre 2012

Mostri!










Domenica 18 novembre circa venti bambini, con relativi genitori, si sono presentati per il laboratorio sui mostri mitologici. Erano prevalentemente alunni delle elementari, ma c'era qualche infiltrato delle medie che ci ha aiutato a raccontare storie di mostri e di eroi. Dopo una chiacchierata sui miti greci e romani e un'occhiata ai reperti del Museo, gli aspiranti mostri si sono scatenati. Ecco il risultato.
Siamo molto soddisfatti della risposta da parte del pubblico e del clima allegro e rilassato che si respirava nelle sale del Museo.
Al prossimo appuntamento.

martedì 13 novembre 2012

Una domenica al Museo


Domenica 18 novembre dalle 15 alle 17, presso il Museo Civico  si terrà Una domenica con gli antichi mostri, secondo incontro dedicato ai bambini e alle famiglie.
Tema del pomeriggio saranno i mostri della mitologia classica, che i bambini potranno riprodurre con cartone, colla e colori dopo averli conosciuti nella sezione romana del Museo.
L’iniziativa offrirà la possibilità di passare qualche ora divertente potendo curiosare e giocare fra le raccolte dell’istituto.
Organizzato dal Museo Civico in collaborazione con il punto Informagiovani,  il progetto 
Una domenica con … ha lo scopo di avvicinare bambini e famiglie alle collezioni museali al di fuori dei programmi scolastici.
L’accesso è gratuito.

mercoledì 7 novembre 2012

I suggerimenti di Sara

Ecco una bella recensione di Sara su uno dei libri che parlano della sua grande passione: la montagna.


Il Sogno del Lupo di Ario Sciolari

Questo libro raccoglie il resoconto della grande avventura vissuta dall’autore stesso: la traversata invernale in solitaria delle Alpi Scandinave da sud a nord. Con sé aveva solo un paio di sci ed una piccola slitta a traino, oltre alla compagnia di Chinook e Mohawk, due lupi che Ario ha adottato quando ancora erano cuccioli.
Nonostante la grande solitudine dei grandi spazi sconfinati con la conseguente e logica assenza di dialoghi, l’autore è riuscito a ricreare con le parole gli stati d’animo che la situazione ed i paesaggi che ha incontrato hanno mosso in lui.
Ario sapeva a che cosa stava andando incontro, era preparato fisicamente e psicologicamente a ciò che stava per vivere, eppure ogni giorno anche per lui portava in sé l’inatteso. Nulla è mai come ce lo aspettiamo, soprattutto se siamo soli in mezzo alla natura più selvaggia. Ed è così che anche il lettore si ritrova a seguire la scia lasciata dalla slitta che scivola sulla neve e a perdere lo sguardo in quella natura che non ha confini…e pare che per gli occhi e per i sentimenti non vi sia mai riposo perché tutto è uno splendore e tutto emoziona: i giorni che presto si perdono nel buio e con il buio esplode nel cielo l’aurora boreale,  i laghi ghiacciati, le distese di conifere e delle luci diverse dalle altre, che riscaldano il cuore. Sono luci di un piccolo villaggio, quasi un’oasi in quel deserto di neve. Per un attimo un contatto con la civiltà ma poi si riparte nel silenzio, nelle luci e nelle ombre di questa natura che affascina ad ogni passo, in attesa che questa strada che ci siamo inventati giunga al suo termine…