giovedì 1 settembre 2011

L'angolo di Giuseppe


Non è ancora rientrato dalle ferie e già si prodiga per il blog!
Questa volta Giuseppe ha qualche appunto da fare all'autore.
È solo l’inizio, Commissario Soneri (Valerio Varesi)
Anche questa volta le ambientazioni di Varesi sono fredde e nebbiose come solo la “bassa” può esserlo. Il Commissario Soneri sembra voglia insegnarci lo stradario di Parma tanto sono dettagliate le descrizioni dei suoi spostamenti in città e quelle dei suoi molteplici viaggi verso il mare. C’è una continua alternanza di atmosfere nebbiose della valle e di larghi spazi sul mare ligure. L’intreccio è, come sempre, originale e complesso ma lascia da subito intuire come il passato di questo “ribelle” degli anni ’70 si ripresenterà alla fine per chiedere il conto. Altro è il continuo rimuginio del protagonista su tempi andati, tradizioni scomparse, pessima edilizia e via discorrendo. Soneri è sempre più chiuso in un passato che talvolta non ha neanche vissuto ma sfrutta tutte le possibilità che il denigrato presente offre. Sempre intelligente e profondo nelle indagini per un omicidio che finisce per collegarsi ad un suicidio, diventa uno stereotipo quando cerca “i bei tempi andati” nella cucina, nelle case di Parma, persino sull’autostrada. Come stereotipati sembrano alcuni personaggi, il vecchio poliziotto fascista degli anni di piombo, il questore che vuole fare carriera tramite i media, i vecchi sessantottini che vivono ancorati al loro passato credendolo presente. Ovviamente è un libro da leggere, anche solo per smentire le mie impressioni.

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