Sentite un po'.
Come si poteva prevedere, sta andando molto l'ultimo libro di Dan Brown, Inferno, apprezzato non tanto per la trama, quanto per il fatto che descrive Firenze con grande precisione e cita con ammirazione Dante: sarà la volta che rileggeremo la Divina Commedia?
Donato Carrisi, con L'ipotesi del male, non ha riscosso il successo previsto: è piaciuto molto ad alcuni lettori, ma i più si sono dichiarati delusi.
Un altro autore meno richiesto di quanto si potesse pensare è Roberto Saviano: Zero zero zero non suscita un grande interesse.
Si conferma invece un autentico long seller Bianca come il latte rossa come il sangue, di Alessandro D'Avenia: a tre anni dalla pubblicazione non resta in biblioteca un quarto d'ora; la fila di prenotazioni è infinita.
Un libro che inaspettatamente va a ruba è Orgoglio e pregiudizio, di Jane Austen: è continuamente letto e prenotato, a dimostrazione che i classici hanno sempre qualcosa da dirci.
Fra i prevedibili successi dell'estate troviamo anche Il bambino segreto, di Camilla Lackberg: l'autrice svedese ha trovato ottima accoglienza fra il pubblico italiano, compreso quello pizzighettonese.
Altra autrice di gialli, ma americana, apprezzatissima è Karin Slaughter, i cui titoli sono continuamente prenotati, sia fra i libri disponibili in biblioteca, sia fra quelli che chiediamo in prestito interbibliotecario.
Con Andrea Vitali (Un bel sogno d'amore) e Andrea Camilleri (Un covo di vipere) si va sul sicuro: i loro libri ci accompagnano in tutte le stagioni.
Una benimina delle lettrici è Catherine Dunne, che aveva esordito col bellissimo La metà di niente: le sue storie delicate fanno sempre pensare. L'ultimo titolo, lo struggente Quel che ora sappiamo, è vivamente consigliato nonostante il tema tragico (la morte di un figlio).
Infine, si è rivelato un vero flop l'horror-fantasy The Hunt, di Andrew Fukuda: salutato come un nuovo Twilight, il primo episodio di una prevista trilogia, cupo e cruento, non è richiesto da nessuno mentre altrove impazza.
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